mercoledì 28 giugno 2006

Making movies on location


Erano i tempi in cui andavi in giro sempre e comunque in jeans, magliette stampate e anfibi o quelle che al tempo si chiamavano scarpe da ginnastica [oggi qualcosa tipo sneakers].
Erano i tempi in cui ti battevi tutta Roma a piedi a botte di kilometri alla volta. E avevi sempre nella tasca posteriore destra dei jeans il tuo fido walkman che ti sparava a tutto volume nelle orecchie quella musica che ti avrebbe fatto col tempo diventare seriamente audioleso.
E ne ascoltavi di robba: BruceSpringsteen, Clash, IronMaiden, Cure, i fottuti GunsN'Roses, Queen, Skiantos, JesusAndMaryChain e tutta quella musica distorta degli anni '80.
E poi c'era un gruppo che riusciva sempre e comunque a metterti di buon umore, anche quando cantava le sue canzoni più tristi e cupe. Un gruppo che aveva il suono degli anni '80 [infatti poi è inesorabilmente scomparso]. Un gruppo la cui musica suonava come quella che si deve sentire durante i picnic in paradiso. E il cui frontman andava in giro con una specie di aureola.


Stamattina li ho riascoltati mentre venivo a studio e, anche se invece che a piedi sfrecciavo sulla tangenziale in scooter e al posto della maglietta avevo una camicia di lino, mi sono risentito il pischello con il cuore affogato di gioia che cantava a squarciagola Tunnel of Love e Skateaway. Solo che certe cose è preferibile farle a piedi...